Colorful tiles on the roof of St. Stephen's Cathedral in Vienna

back to:

Comunicato stampa di Vienna - dicembre 2025 Senza alcol a Vienna

Quello che è iniziato con il Dry January o il Sober October è diventato una tendenza generale. Bevande analcoliche significa però molto più della semplice dealcolizzazione del vino, che nella maggior parte dei casi va a scapito del gusto. Lo spettro delle bevande analcoliche si è enormemente ampliato negli ultimi anni. Molte bevande nascono a base di kombucha, ossia tè fermentato e fungo del kombucha, che in combinazione con erbe, frutta, verdure e spezie consente un'enorme varietà di sapori. I proxy, ovvero i cosiddetti vini proxy, cercano grazie a ingredienti diversi come tè, frutta e spezie di imitare il gusto sfaccettato e complesso del vino, con grande successo. Anche i proxy spesso nascono a partire da bevande fermentate. Il tutto esiste naturalmente anche in versione frizzante come i tè frizzanti. Interessante anche un esempio viennese: Simiaen Sprizz è una bevanda analcolica a base di licheni. Senza dimenticare i succhi di frutta monovarietali: proprio nella città del vino che è Vienna, anche i succhi d'uva da vitigni come Grüner Veltliner, Sauvignon Blanc o Zweigelt offrono un'ottima alternativa. Chi preferisce qualcosa di meno dolce dovrebbe orientarsi sul verjus, un succo ottenuto da uve non mature.

A Vienna, il Beisl Rosi propone un'ampia selezione di bevande analcoliche. Molte delle bevande presenti in carta si possono acquistare anche nello shop specializzato in bevande analcoliche chiamato kein&low in Kaiserstraße. Un negozio che molti anni fa probabilmente sarebbe stato impensabile. Anche per Larissa Andres e Jonathan Wittenbrink, che gestiscono i due ristoranti vegani Jola e Lara, kein&low è un partner importante per le bevande analcoliche. I due ristoranti (al Jola a livello fine dining, al Lara in modo più informale in stile bistrot) dimostrano che la cucina a base vegetale non significa rinuncia, ma varietà e creatività. Sullo stesso stile è anche l'abbinamento di bevande analcoliche, in parte autoprodotte.

Bevande fatte in casa

Soprattutto i ristoranti di fascia alta offrono in ampia misura bevande analcoliche fatte in casa. Un esempio lampante è il ristorante vegetariano stellato Tian. Lì un collaboratore si dedica esclusivamente alla preparazione delle bevande. Michael Peceny, chiamato volentieri dai colleghi anche Miraculix, crea per esempio un drink alla zucca con assenzio, un drink agli aghi di abete con uva Isabella o un'acqua tonica ottenuta dagli scarti del carciofo. Il menu del Tian può essere prenotato con un abbinamento di bevande analcoliche fatte in casa.

In linea con i menu degustazione, anche da Hausbar si può ordinare un abbinamento di bevande analcoliche artigianali. Il menu è creato dall'Executive Chef Oliver Mohl, mentre Gregor Stadler prepara i drink, anche quelli analcolici. Le bevande analcoliche, come Apfelduett, Terra Agave o Kräuter-Fürst, sono perfettamente abbinate alle portate.

Dal kombucha ai mocktail

Anche al ristorante fine dining Das Kraus si può ordinare, in abbinamento al menu in più portate, un percorso di bevande analcoliche a base di tè. Di questo si occupa la sommelier Vanessa Schober. Arrivano in tavola, per esempio, tè rooibos con mora disidratata, aceto di rabarbaro e spuma di mora.

Da Augora Fermente si sperimenta molto anche in tema di bevande analcoliche: acqua di kefir, kombucha, ginger beer e succo di bergamotto sono disponibili nel ristorante e nel negozio di Augora Fermente.

Anche nei cocktail bar viennesi è arrivata la tendenza alle bevande analcoliche. Cresce l'offerta di mocktail, di drink con distillati analcolici come gin, vodka e rum, oppure a base di shrub, uno sciroppo di frutta a base di aceto. 

Indirizzi:

Contact

WienTourismus
Isabella Rauter
Internationale Presse
Tel. (+ 43 1) 211 14-301

Logo: WACA Silver Certificate